Con una lettera inviata a tutti i sacerdoti dell’arcidiocesi di Benevento, l’arcivescovo Felice Accrocca comunica la decisione della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana di indire una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane, domenica 18 febbraio, “quale segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni colpite”.
L’invito è rivolto innanzitutto ai parroci, affinché sensibilizzino le comunità parrocchiali in previsione della raccolta.
Come sottolinea l’arcivescovo, il conflitto in Terra Santa ha raggiunto proporzioni immani. La sensibilità di Accrocca, a nostro modo di vedere, pone in evidenza una questione che non è né palestinese né israeliana, ma riguarda un territorio di intensissimo spessore simbolico per cristiani, ebrei, musulmani e, quindi, per miliardi di persone nel mondo che si professano credenti. Per queste persone e non per coloro che indirizzano le politiche internazionali secondo logiche perverse, questa terra è santa.
Così, le vere notizie, filtrate dalla manipolazione mediatica, arrivano tramite la Chiesa ed il Papa, in costante contatto con la parrocchia della Sacra Famiglia in Gaza, unica comunità cattolica della striscia, ma anche grazie alla presenza della comunità cristiana a Gerusalemme e in altre città dello stato d’Israele.
La situazione è drammatica, continuano gli sfollamenti e famiglie con bambini sono costrette a lasciare le loro abitazioni, indirizzandosi verso le tendopoli, alcune con la speranza di raggiungere il confine. Ritorna l’immagine di ospedale da campo, tanto cara a Francesco, per dire la Chiesa.
L’appello, allora, si estende a tutte le persone di buona volontà, alle quali si offre un motivo in più per andare in chiesa e iniziare, così, per bene, la quaresima, tempo forte per la conversione che passa attraverso la preghiera, il digiuno e la carità, pratiche insensate se non orientate verso chi sta in difficoltà.