I Comuni di Campolattaro, Castelpagano, Santa Croce del Sannio, Sassinoro e Morcone come Comune capofila, uniti uniti per riflettere su “cosa possiamo fare insieme che non possiamo da soli”.

Beneficiari del progetto “Borghi saluti e benessere”, finanziato dalla Regione Campania, i cinque Comuni sono stati al centro delle attenzioni del workshop generativo “Una rete turistica nella Valle del Tammaro”, tenutosi martedì 11 giugno, a Morcone, presso il centro polifunzionale Universitas.

L’iniziativa si inserisce nel progetto della “Rete dei Borghi in Campania”, finalizzato all’attivazione di buone pratiche per la ripresa dei borghi della Campania e il loro ripopolamento. Punto di partenza il patrimonio culturale e ambientale dei paesi dell’Alto Tammaro, dal potenziale fortemente attrattivo per il tempo libero e il turismo esperienziale. “Una formula, questa – spiega Giulia Ocone, assessore alla cultura e al turismo del Comune di Morcone – in cui il turista desidera incontrare le persone più autentiche del posto ed immergersi con loro nella storia nella cultura e nell’enogastronomia locale”.

I partecipanti sono stati guidati dal responsabile del Progetto Artès (Animazione Relazione Turismo Esperienziale) Maurizio Testa e dal presidente di Asso Tes (Associazione operatori Turismo Esperienziale) prof. Rosario D’Acunto.

Testa e D’Acunto hanno animato il pomeriggio attraverso consolidate tecniche di coinvolgimento, stimolando la partecipazione e l’espressione con cartelloni e post-it. Si è attivato, così, un processo di conoscenza e confronto che ha permesso a tutti, in poche e brevi fasi, di interagire e di apportare il proprio contributo personale ai contenuti dell’incontro.

I nostri sogni, il punto di partenza, da isolati e distinti ad attivati e connessi alla situazione attuale, con punti di forza, debolezze, opportunità e minacce.

L’inventario identitario, al centro dei lavori di gruppo, per dare spazio alle risorse di ogni paese: artigianato, arte, storia, cultura, natura, enogastronomia, spiritualità, eventi. Risorse eccellenti che, però, continueranno a non esistere se non comunicate.

A tal proposito, l’auspicio degli organizzatori, forse solo in parte raccolto, della partecipazione della comunità locale, con la pesante assenza delle agenzie di servizi in incoming. Mancanza parzialmente colmata dalla buona volontà dei partecipanti al sesto gruppo, costituito ad hoc per riflettere su comunicazione, promozione e marketing.

A conclusione dei lavori, una prima sintesi si è cercata con l’ultimo giro di post-it, alla ricerca di un filo logico tra i 5 Comuni. Attività che, a nostro modo di vedere, ha dimostrato come si sia ancora all’inizio rispetto alla possibilità di costruire una mentalità gruppale, fondamento per una indispensabile visione d’insieme.

L’invito, allo stato dei fatti, è di monitorare i siti web del Comune di Morcone e del GAL Alto Tammaro, indicati come fonti ufficiali per gli aggiornamenti, in attesa che, come previsto da progetto, sarà sviluppato un portale web dedicato, affidato all’agenzia justMO’, impresa culturale e creativa.

Tanto materiale raccolto, infatti, che gli organizzatori promettono di rivedere e rilanciare per la continuazione del progetto. Solo un inizio, una presentazione che ci auguriamo alimenti una sensibilità orientata verso un movimento interno all’Alto Tammaro che guardi al turismo nella sua funzione squisitamente strumentale e che quindi possa, anche attraverso l’esperienza vissuta del visitatore di passaggio, trasformare i dati sul turismo in numeri in crescita della popolazione residente.

A chiusura, rivedendo i cartelloni esposti con le risorse dei cinque Comuni, ci sembra di cogliere un’assenza significativa: le categorie fragili. Non si spiega vista la presenza in sala di operatori sociali e, forse, proprio questo, lascia intendere che non si coglie il potenziale, in termini di sviluppo integrale, della presenza sul territorio di case-famiglia per minori, siti d’accoglienza per stranieri, centri polifunzionali per categorie deboli, etc. Una sfida, per noi, che ci piace accogliere, in attesa delle prossime iniziative, dove sicuramente il gap sarà colmato.

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